Chi soffre di un disturbo del comportamento alimentare – tra i principali l’Anoressia Nervosa, la Bulimia Nervosa ed il Binge-eating – conduce una vita difficile e faticosa.
Cose, prima piacevoli, come andare al ristorante con gli amici ora diventano motivo di ansia significativa e dolorosa. Ogni decisione di vita quotidiana è condizionata da un pensiero fisso, rigido che ruota attorno al cibo e alla calorie assunte, in ogni singolo pasto, e alla paura di ingrassare.
Le capacità relazionali, lavorative e sociali subiscono importanti limitazioni poichè i pensieri sul cibo assillano la persona anche quando non è a tavola e provocando, nel tempo, una profonda sfiducia in sé stessi e nella propria autostima.
Lo psicologo come può far capire quale sia la strada migliore per uscire da questo tunnel?
Lo psicologo può aiutare la persona a comprendere che, alla base dei disturbi del comportamento alimentare, c’è un problema di natura psicologica, soprattutto un disagio relazionale o legato al modo di affrontare le emozioni.
Il primo passo quindi è riconoscere il problema per poi motivare la persona ad intraprendere una cura psicologica profonda con l’aiuto di una equipe terapeutica multidisciplinare.
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