La psicoterapeuta Stefania Santarelli e la neuropsichiatra infantile Nelia Zamponi parlano di
DISREGOLAZIONE EMOTIVA
Cos’è la Disregolazione Emotiva?
Dott.ssa Nelia Zamponi: la disregolazione, o disregolazione emotiva, si riferisce a una scarsa capacità di gestire le risposte emotive o di mantenerle entro un range generalmente accettabile di reazioni emotive tipiche.
Questo può riferirsi a un’ampia gamma di emozioni tra cui tristezza, rabbia, irritabilità e frustrazione. Si tratta di un disturbo ad insorgenza precoce che può far preoccupare molto i genitori e rappresentare un campanello di allarme per successiva evoluzione psicopatologica : irritabilità costante e frequenti e imponenti scoppi d’ira, i quali possono esprimersi sia su un piano verbale (con urla, rabbia, grida) che comportamentale (con aggressioni alle cose o alle persone), lasciando i genitori spesso in una sensazione di “impotenza” di fronte ad un bambino che non sanno come “calmare”, come “contenere”.
Come differenziare la Disregolazione Emotiva dai fisiologici comportamenti oppositivi della Prima Infanzia e della Adolescenza ?
Dott.ssa Nelia Zamponi: quello che caratterizza il disturbo è il fatto che questi scoppi d’ira non siano proporzionati né all’effettiva presenza di un elemento scatenante (ad esempio la lite col fratellino, non riuscire a vincere al gioco, o qualunque altra situazione leggermente frustrante), né proporzionati al livello di sviluppo del bambino. (Diagnosi differenziale fra crisi di rabbia fisiologica dei 2 anni e Disturbo da Disregolazione della Rabbia e dell’Aggressività dell’Infanzia cosi come definito dalla CD 0-5 e Disturbi del comportamento cosi come definiti dal DSM V in età più avanzata) .
Quali sono le cause della disregolazione emotiva ?
Dott.ssa Nelia Zamponi: si ritiene che il disturbo abbia una base patogenetica multifattoriale. Fattori biologici, stile di attaccamento precoce, fattori educativi, socio ambientali possono interagire negativamente e interferire sulla acquisizione di una adeguata modalità di regolazione delle emozioni interne.
L’aggressività è un comportamento, entro certi limiti, “fisiologico”. La capacità di agire in maniera appropriata rispetto alle norme sociali e regolare autonomamente il proprio comportamento costituiscono due aspetti basilari dello sviluppo del bambino.
Si tratta, tuttavia, di capacità complesse, che vengono acquisite gradualmente nel corso dell’intera infanzia.
Fare affidamento sulla presenza dell’adulto nella regolazione delle proprie emozioni e del proprio comportamento è fondamentale per il bambino almeno fino ai tre anni di vita.
Di grande importanza è il momento in cui il bambino passa da una regolazione basata sul supporto esterno dell’adulto ad una vera e propria autoregolazione, ovvero quando il bambino non ha più bisogno di appoggiarsi ad un aiuto esterno e riesce ad avere autocontrollo anche quando l’adulto non è presente. Verso la fine del secondo anno di vita i bambini cominciano a mostrare di avere consapevolezza dell’esistenza delle norme sociali e della loro possibile violazione. Il periodo critico per l’acquisizione di tale abilità è compreso solitamente tra i 24 e i 36 mesi, età in cui il bambino inizia a mostrare di saper interiorizzare le regole dell’adulto, di saper attendere per ottenere qualcosa di desiderato e di poter controllare in modo flessibile il proprio comportamento in presenza di cambiamenti ambientali
Quali possono essere i Disturbi legati alla disregolazione emotiva ?
Dottssa Nelia Zamponi: attualmente si ritiene che un deficit nell’autoregolazione giochi un ruolo decisivo nell’insorgenza di alcuni problemi di adattamento e della regolazione del comportamento ad un’età più avanzata.
Di seguito è riportato un elenco dei disturbi più comunemente associati alla disregolazione emotiva:
Disturbo da deficit di attenzionee iperattività (ADHD)
Disturbo d’ansia
Disturbo Oppositivo- Provocatorio (DOP)
Disturbo della condotta (DC)
Disturbo da disregolazione dell’umore dirompente
Disturbo Borderline di Personalità (BPD)
Come si costruisce la regolazione emotiva?
Dottssa Stefania Santarelli: la regolazione delle emozioni, come già detto, è un processo fondamentale per lo sviluppo emotivo del bambino e dell’adolescente, futuro adulto. Già il neonato, tutte le volte in cui vi è la presenza di una mamma sintonizzata con i suoi bisogni, farà un’esperienza positiva di sé e dell’ambiente circostante come accogliente e protettivo.
Se non vi sono fattori ambientali particolarmente conflittuali o altre condizioni di natura patologica e/o genetica, che concorrono ad una alterazione dello sviluppo psicoaffettivo, esso procede verso un’autoregolazione emotiva fondamentale per poter vivere delle sane relazioni interpersonali.
La Teoria dell’Attaccamento, elaborata dallo psicoanalista britannico J. Bowlby, ha fornito un contributo importante nell’inquadrare la regolazione emotiva partendo da un approccio evolutivo. In particolare ha confermato che il legame di attaccamento – tra madre e bambino – è il prototipo di tutte le relazioni future che il bambino costruirà. Avere una buona capacità di autoregolazione significa quindi poter vivere in modo consapevole ciò che accade dentro di noi ed intorno a noi. Le relazioni possono essere vissute in modo appagante costruendo risposte comportamentali coerenti alle situazioni di vita.
Dunque, la competenza emotiva si forma nel tempo.
Dopo l’infanzia, un secondo periodo “critico” è l’adolescenza. Infatti le regioni cerebrali coinvolte nella regolazione delle emozioni, ovvero il sistema limbico e la corteccia prefrontale, subiscono un profondo rimodellamento strutturale e funzionale rendendo l’adolescente incerto e confuso nel riconoscere i propri stati emotivi e dubbioso per come poter attuare una risposta di comportamento adeguata. Anche in questa fase evolutiva, è importante la presenza della famiglia, che continua ad avere una funzione di sostegno emotivo poiché deve costruire un clima sempre nuovo di fiducia mentre è sollecitata ad assumere nuove posizioni di fronte alle richieste di autonomia del proprio figlio.
Quali sono le origini della disregolazione emotiva e come intervenire?
Dott.ssa Stefania Santarelli: Le cause del dis-controllo delle emozioni possono riguardare lo stile educativo del genitore focalizzato sulla scarsa autorevolezza o rispetto delle regole; l’avere avuto contatti, ripetuti, con adulti che, a loro volta, manifestavano difficoltà, a controllare le loro emozioni, spesso ansia e rabbia; aver vissuto ripetutamente, durante l’infanzia, esperienze di grave trascuratezza o altre forme di abuso. In questo ultimo caso si parla di trauma evolutivo e di un legame di attaccamento traumatico altamente disorganizzante per il pensiero del bambino.
Di fronte ad un quadro grave di dis-regolazione il soggetto vive in modo persistente un’instabilità affettiva che si ripercuote nell’incapacità di gestire le proprie emozioni e nel modo di stare in relazione all’Altro. Le relazioni diventano caotiche e spesso intrise di sentimenti abbandonici. L’impossibilità di avere una propria regolazione interna ha effetti negativi sull’identità in quanto il soggetto vive un senso di vuoto; sul comportamento poiché spesso alimenta una spiccata impulsività, e in casi gravi a forme di autolesionismo, ed infine sul piano cognitivo può provocare risposte dissociative o di ideazione paranoidea. La situazione, in altre parole, diventa preoccupante tutte le volte che l’emozione prende il sopravvento sulla dimensione del pensiero e gestisce il comportamento.
In tutti questi casi è importante poter ricevere una valutazione neuropsichiatrica ed un intervento psicoterapeutico. Un trattamento di psicoterapia può “bonificare” l’intensità dell’emozione e del legame di attaccamento disfunzionale, che è alla base, utilizzando la relazione terapeutica. Lo scambio comunicativo che, a livello inconscio avviene in ogni colloquio, tra psicoterapeuta e paziente, favorisce la riorganizzazione del mondo interno di quest’ultimo
La psicoterapia può contribuire a recuperare i meccanismi psichici di autoregolazione emotiva, che si sono bloccati o non totalmente evoluti fornendo al paziente un nuovo equilibrio dei processi legati alle attività di cervello-mente-corpo-ambiente.