La rabbia è un’emozione e come tale è forza, energia potenzialmente positiva a nostra disposizione. La rabbia può essere negativa e logorarci quando non riusciamo a trasformarla e prende il sopravvento sui nostri pensieri e comportamenti.
Negli ultimi tempi sempre più spesso assistiamo a comportamenti aggressivi e violenti già tra adolescenti e preadolescenti e questo scenario preoccupa sempre più gli adulti, che interpretano queste condotte come mancanza di valori morali, noia, disinteresse per la vita, o in casi estremi, come un sintomo di un disturbo mentale.
In molti casi la rabbia scatta perché ci sentiamo in pericolo, minacciati e dobbiamo difenderci. In adolescenza diventa una reazione agli ostacoli della vita percepiti come insormontabili provocando dolore e delusione. I comportamenti oppositivi e provocatori, la trasgressività e l’aggressività sono da sempre presenti in bambini e adolescenti e ultimamente in numero maggiore dopo il trauma sociale generato dalla pandemia da Covid-19.
Per imparare a gestire la rabbia non basta far leva sull’autorevolezza dell’adulto ma occorre contattare il bisogno evolutivo che ne è alla base. La rabbia può essere legata ad un evento reale da cui bisogna difendersi ma anche generata dalla nostra percezione di come viviamo quella specifica situazione.
Si può fare molto su ciò che è dentro di noi e dipende da noi. Non dobbiamo reprimere la rabbia perché nel tempo si trasformerà in delusione e sofferenza. Dobbiamo invece riconoscerla per imparare a gestirla.
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